Questo tg1 non finisce di stupire i telespettatori. La deviazione giornalistica introdotta da Riotta e perfezionata da Minzolini continua a grande velocità, e a pensarci bene è una riproduzione (meno trash) dell'orribile Studio Aperto inventato da Mario Giordano. Su Italia 1 ci si può consolare con servizi adeguati al target dei telespettatori da reality, così sono stati trasmessi pezzi in cui, per parlare di un'insignificante velina o pseudo attrice, si mostra qualche foto nella quale è mezza nuda. Per la serie siamo tutti guardoni. Il tg1 non può replicare in toto il modello "Studio Aperto" (perché cambia il target), ma sta già riproducendo alcuni difetti legati alla scelta dei temi trattati, alle modalità con cui vengono esplorati e all'interazione tra cronaca e politica.
Chiunque si sarà accorto che Minzolini ha una sorta di passione per le "emergenze" e la scusa di sostenere che il pubblico vuole questo tipo d'informazioni sembra abbastanza patetica e sminuisce la capacità del giornalismo di influenzare le preferenze delle persone. Per una settimana c'è stato il tormentone dell'AH1N1, messo in apertura con servizi deliranti e contraddittori. Tra questi non possono mancare un macabro bollettino di guerra, in cui le persone diventano un numero per mostrare la pericolosità della malattia o della catastrofe, e fantastici servizi in cui si domanda alla gente cosa ne pensa dell'allarmismo. Pure stile "Secondo Voi", intervistane tanti e monta solo le cose che rafforzano il messaggio che vuoi inculcare nella testa delle persone. Queste due tipologie di servizi creano lo stato di ansietà e di emergenza. Certo, poi arriva l'esperto a rassicurare tutti, ma allora perché dare la parola anche alla signora che esce dalla metropolitana? Qual'è il contributo che offre l'opinione di un individuo che non ragione su base scientifica, ma esprime il pensiero (modesto) popolare? Il contributo è solo quello di alimentare ulteriormente l'allarme e il caos, al fine ci creare un cortocircuito in cui le emergenze vengono gonfiate da chi è indottrinato a ritenerle tali.
La scelta di parlare con toni allarmistici non è fine stessa, ma contraddistingue un'impostazione volta a sminuire la profondità della riflessione politica. L'immunità, cioè un concetto estremamente complesso, viene così banalizzata nel significato e negli effetti sociali. Per il telespettatore medio del tg1 le emergenze sono e devono essere altre, la nota politica può così diventare superficiale e orientata senza che nessuno ci faccia caso. Prendete anche ieri sera, prima si parla del faccia a faccia Fini - Berlusconi. Poi c'è stato un servizio sulla reazione dell'opposizione, chiaramente chiuso con la pontificazione del pidiellino di turno, e poi un altro pezzo d'antologia sempre sulle opinioni della maggioranza. Ma l'apertura dell'intero tg era un pezzo di cronaca (effetto allarmismo, bollettino di guerra, immagini del dramma e chiamate delle persone disperate) in cui non vi erano tracce significative di denuncia. E' come se si preferisse far viver al telespettatore il dramma umano della tragedia, si vive l'esperienza sentimentale, mentre si ignora la riflessione razionale per evitare altri casi simili.
Non solo è un'informazione orientata, ma pure falsata nei contenuti. L'oggetto del contendere viene cambiato a piacimento, e dall'impunità di un indagato, diventa la definizione di un provvedimento tale da garantire una "giusta durata dei processi". Le domande sono poste partendo da questo punto di vista e nessuno poi si chiede se tagliare i tempi di prescrizione produca l'effetto di aumentare l'efficacia e l'efficienza del sistema giudiziario. Un parametro di tempo, che di fatto bloccherebbe molte cause in corso, viene fatto passare per la panacea dell'inefficienza. La proposta di Fini, cioè l'ovvia considerazione che se tagli i tempi devi dare la possibilità al sistema giudiziario di poterli rispettare, diventa un atto di ribellione, mentre è invece la logica risposta ai tagli a pioggia (Tremonti docet).
Concetto assai dannoso in materia economica e, ahinoi, giudiziaria. L'indulto 2 ci aspetta, ma non preoccupatevi accelererà la giustizia (perché elimina i processi lunghi). Se vi capiterà di fare un reato (e siete incensurati) fate una cosa in grande, possibilmente in compagnia, almeno i tempi tecnici si dilatano. Valutate di non sforare la pena limite e prendetevi un buon avvocato. L'impunità è assicurata.
N.B. chiaramente il discorso sulle emergenze non vuole sminuirne l'importanza UMANA, ma criticare il modo in cui vengono raccontate e inserite nel telegiornale.
Minzolini continua a pontificare
La scelta di parlare con toni allarmistici non è fine stessa, ma contraddistingue un'impostazione volta a sminuire la profondità della riflessione politica. L'immunità, cioè un concetto estremamente complesso, viene così banalizzata nel significato e negli effetti sociali. Per il telespettatore medio del tg1 le emergenze sono e devono essere altre, la nota politica può così diventare superficiale e orientata senza che nessuno ci faccia caso. Prendete anche ieri sera, prima si parla del faccia a faccia Fini - Berlusconi. Poi c'è stato un servizio sulla reazione dell'opposizione, chiaramente chiuso con la pontificazione del pidiellino di turno, e poi un altro pezzo d'antologia sempre sulle opinioni della maggioranza. Ma l'apertura dell'intero tg era un pezzo di cronaca (effetto allarmismo, bollettino di guerra, immagini del dramma e chiamate delle persone disperate) in cui non vi erano tracce significative di denuncia. E' come se si preferisse far viver al telespettatore il dramma umano della tragedia, si vive l'esperienza sentimentale, mentre si ignora la riflessione razionale per evitare altri casi simili.
Non solo è un'informazione orientata, ma pure falsata nei contenuti. L'oggetto del contendere viene cambiato a piacimento, e dall'impunità di un indagato, diventa la definizione di un provvedimento tale da garantire una "giusta durata dei processi". Le domande sono poste partendo da questo punto di vista e nessuno poi si chiede se tagliare i tempi di prescrizione produca l'effetto di aumentare l'efficacia e l'efficienza del sistema giudiziario. Un parametro di tempo, che di fatto bloccherebbe molte cause in corso, viene fatto passare per la panacea dell'inefficienza. La proposta di Fini, cioè l'ovvia considerazione che se tagli i tempi devi dare la possibilità al sistema giudiziario di poterli rispettare, diventa un atto di ribellione, mentre è invece la logica risposta ai tagli a pioggia (Tremonti docet).
Concetto assai dannoso in materia economica e, ahinoi, giudiziaria. L'indulto 2 ci aspetta, ma non preoccupatevi accelererà la giustizia (perché elimina i processi lunghi). Se vi capiterà di fare un reato (e siete incensurati) fate una cosa in grande, possibilmente in compagnia, almeno i tempi tecnici si dilatano. Valutate di non sforare la pena limite e prendetevi un buon avvocato. L'impunità è assicurata.
N.B. chiaramente il discorso sulle emergenze non vuole sminuirne l'importanza UMANA, ma criticare il modo in cui vengono raccontate e inserite nel telegiornale.
Minzolini continua a pontificare
Nessun commento:
Posta un commento