sabato 14 novembre 2009

I Toronto Raptors alla prova del nove

La franchigia canadese sembra un'altra squadra rispetto all'anno scorso e bisogna dare i giusti meriti a Colangelo per le scelte operate. L'anno scorso la rivoluzione iniziò sostituendo l'allenatore, partì Sam Mitchell e arrivò Jay Triano. Quel cambio non determinò alcun inversione di rotta immediata, ma alcuni giocatori, come ad esempio Andrea Bargnani, hanno beneficiato da quella sostituzione. Il Mago era preso di mira dal suo vecchio allenatore e, anche a causa di alcuni suoi limiti caratteriali, faticava a dare continuità alle sue prestazioni. Oggi invece viaggia attorno ai 20 punti di media e riesce ad essere più incisivo in difesa, anche se quello resta il suo tallone d'achille.
La rinascita dei Raptors è dipesa anche da alcune operazioni oculate di mercato. Quest'anno è arrivata una stella di prim'ordine come Hedo Turkoglu, che però non è ancora a posto fisicamente. Poi il roster è stato allungato e rafforzato acquistando DeRozan, Jack, Nesterovic, Amir Johnson, Evans e il nostro Marco Belinelli. Il saldo tra quelli che sono partiti e i nuovi arrivi pende dalla parte dei secondi, e il campo sembra confermare questa sensazione (vedi ad esempio la prova del Beli contro i Clippers).
Un record finale positivo dovrebbe garantire un posto nei playoff e  i Raptors sembrano poter rispettare questo requisito. Per il momento la franchigia canadese viaggia con 5 vinte e 4 perse, ma ha incontrato squadre di livello. Le vittorie esterne con Hornets (in crisi nera) e Clippers (malata cronica) sono ordinaria amministrazione per una squadra che punta ai playoff. Le sconfitte con Dallas e San Antonio sono accettabili, anche se hanno messo in evidenza una difesa troppo vulnerabile, mentre non può essere giustificata la figuraccia di Memphis. In casa la squadra ha vinto contro tre squadre che parteciparono allo scorso finale di stagione - Cleveland, Detroit e Chicago - mentre ha ceduto ai Magic, nonostante fossero decimati tra sospensioni e infortuni.
Adesso le tre trasferte consecutive a Phoenix, Denver e Salt Lake City (Utah), chiariranno il ruolo dei canadesi. Vincere una di queste tre gare sarebbe un bel segnale per affrontare con fiducia il resto della stagione.

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