sabato 24 ottobre 2009

Via Raikkonen. La vittoria dei ruffiani (e della stampa)

Il team Ferrari ha annunciato le sue scelte per la stagione 2010. Dopo un lungo corteggiamento arriverà Fernando Alonso, che porterà in dote il ricco contratto da sponsor del Banco Santander. Accanto a lui si è optato per confermare il simpatico (?) perdente brasiliano, mentre Giancarlo Fisichella avrà l'opportunità di svolgere uno dei lavori più ambiti e meno faticosi al mondo, infatti sarà il collaudatore della Rossa. L'arrivo di Alonso determinerà il trasferimento di Rober Kubica alla Renault e, soprattutto, apre la possibilità per un ritorno di Kimi Raikkonen alla McLaren.

Così sta prendendo forma uno scenario che Giancarlo Mazzoni ed Ivan Capelli (i due commentatori imparziali della Rai) hanno sempre sognato. L'effetto di una campagna di stampa pro Massa e Fisichella inizia a dare i suoi frutti, e queste sono soddisfazioni. Mi tornano in mente i discorsi sulla scarsa competitività di Luca Badoer. Non compete da 10 anni, non ha la stoffa del campione e mette a rischio il prestigioso terzo posto del mondiale costruttori. Colgo l'occasione per ricordare che Luca Badoer, pur essendo collaudatore Ferrai, ha potuto provare poche volte la vettura 2009 perché le restrizioni sul kilometraggio dei test non consentono un uso ampio del terzo pilota. Comunque dopo poche gare anonime dello storico collaudatore ferrarista si è passati al campione incompreso romano. Peccato che in 3 gare Fisichella abbia fatto la bellezza di 0 punti e l'unico pilota a dare un contributo per la classifica costruttori è il finlandese poco ruffiano.

Ovviamente tutte le giustificazioni che per Badoer valevano poco sono sufficienti per nascondere il mezzo flop dell'avventura di Fisichella, ma la legge dei due pesi e delle due misure è spietata. La stessa solfa, ma con un gradimento allargato (e contagioso) si ripropone nel valutare Raikkonen e Massa. In tutte le telecronache, fateci caso, veniva sempre esaltato il parziale record del brasiliano, mentre veniva sottolineato il momento di difficoltà del finlandese. Lo senti dall'intonazione della voce. In genere con Massa traspare emozione, giubilo, e anche la scelta dei termini è abbastanza eloquente. Magari mi sbaglio, ma un certo criterio di valutazione giornalistico ha avuto il suo effetto e ne è ampia dimostrazione il raffronto con Hamilton.

Il papà di Lewis, sempre presente nel box McLaren, è un ostacolo per la crescita del figlio. La famiglia Massa è invece una simpatica presenza (anche se esultano come degli ultras) e nessuno osa mai dare a Massa del bamboccione, come invece tutti fanno con Hamilton. Per non parlare poi del rapporto col team. Hamilton è stato da sempre nelle grazie di Ron Dennis e, tralasciando che poi non è tanto brocco, questa constatazione viene fatta passare come fosse una colpa per giungere alla conclusione che nel 2007 Alonso era sfavorito dal team. Invece Massa è diverso. Il manager era il figlio di Todt, ma a parlare di favoritismi si metteva in dubbio la capacità della Ferrari di allestire due macchina competitive. In un caso è fuoco contro il nemico, nell’altro è lesa maestà.

La perla finale è data dalla valutazione e dalla trafila di giustificazioni per commentare i risultati. Il Mondiale di Raikkonen del 2007 è una botta di culo, mentre Massa ha avuto la sfortuna di perderlo all'ultima curva (Dio benedica Timo Glock). Per non parlare della Ferrari di quest'anno, lo sviluppo è fermo da mesi e nessuno ha avuto il coraggio di esaltare i buoni risultati del finlandese nell'ultimo scampolo di stagione. Nessuno si è mai sognato di sindacare le scelte, già note da tempo, della dirigenza del Cavallino.

Comunque un’analisi accurata mostra l’abisso che esiste tra un campione del mondo e un mezzo pilota. Nel 2007 furono necessari 110 punti per vincere un Mondiale con 17 gare e due team nettamente sopra la concorrenza (ma all’ultima gara solo un top driver era già fuori dalla lotta, gli altri erano spalla a spalla fino all’ultimo respiro). Nel 2008 si è alzato il numero di pretendenti alla vittoria, ma più per errori marchiani dei piloti di vertice. A ben pensare il mondiale è comunque rimasto una questione tra Ferrari e McLaren. Alonso, Vettel e compagnia hanno vinto qualche gara sfruttando situazioni anormali e la scarsa vena dei piloti alla guida delle due supercar. Raikkonen è incappato nella peggior stagione della sua carriera, Hamilton ha avuto un’enorme paura di ammazzare il campionato e il brasiliano è rimasto fedele alla sua nomea. Avrà pur dato il 200%, avrà pur lottato fino all’ultima curva, ma ha commesso una serie di errori incredibile e il saldo fortuna / sfortuna pende decisamente dalla prima parte. E nonostante tutte queste cose ha perso.

Questo è bene ricordarlo perché tutti riassumono il Mondiale 2008 nella rottura di Budapest e nel giro sciagurato di Glock. In realtà Massa ha beneficiato e gettato alle ortiche occasioni uniche. In Malesia, quando le gerarchie erano ancora con Kimi nettamente superiore, è andato fuori negli ultimi giri buttando così via l’opportunità di regalare una doppietta e di mettere in cascina 8 punti. A Silverstone ha pagato l’emozione per aver raggiunto la vetta del Mondiale, così ha regalato attimi di ilarità al pubblico inglese esibendosi in una serie infinita di testa coda. Il tutto mentre l’addormentato finlandese lottava sotto la pioggia con Hamilton, salvo poi pagare dazio per una scelta disastrosa del box. L’elenco non finisce qui perché ci sono pure il pasticcio di Singapore e il week end di Monza. Pochi ricordano, ma durante le qualifiche della gara italiana Raikkonen ed Hamilton furono eliminati nel Q2. L’unico top driver nella fase finale era Massa, che prese una sonora legnata da Vettel e che poi disputò l’ennesima gara anonima su pista umida (Hamilton ad un certo punto lo umiliò passandolo). Poi c’è pure la fortuna. Ricordo un gran premio di Francia con un Raikkonen avanti anni luce che dovette cedere la testa al brasiliano per un guasto meccanico che rallentava la sua vettura (aveva circa 20 secondi di vantaggio, altri 2 punti regalati). Infine c’è il 6 al superenalotto, gli ultimi giri di Spa. Hamilton e Raikkonen erano impegnati in un’imperdibile gara di errori (simil duello Hayden – Edwards a Assen nel 2006 se non sbaglio). Risultato del duello fu Raikkonen contro il muro e Hamilton declassato. Massa beneficiò di quello, recuperò 4 punti sul suo ruolino e il suo rivale inglese ne perse 10.

Piuttosto che vendere fumo, maledicendo la sfortuna (che non c'è), sarebbe meglio riconoscere i meriti e le reali potenzialità dei vecchi piloti Ferrari, ammettendo anche che si vuole costruire un team con delle gerarchie chiare. In genere si fanno a priori valutando il potenziale delle risorse umane. E in questo caso non c’è proprio storia.
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1 commento:

  1. D'accordo su tutto.......
    Massa è notoriamente un raccomandato ed uno sfasciamacchine, e Gianfranco mazzoni un incompetente. Rimpiangeranno Raikkonen alla Ferrari....eccome se lo rimpiangeranno.
    Leo 62

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