giovedì 29 ottobre 2009

Previsioni sull'Euribor

L'ultimo anno è stato caratterizzato da una variabilità senza precedenti sul mercato dei tassi. L'Euribor a 3 mesi è passato dai massimi storici (sopra il 5%) ai minimi (sotto l'1%).


Le previsioni per il futuro, elaborate a fine ottobre 2009 dalle principali istituzioni e quotidiani economici, prevedono una graduale risalita dei tassi. L'Euribor a 3 mesi dovrebbe superare la soglia del 3% in un periodo compreso tra la seconda metà del 2011 e l'inizio del 2012. Molto dipenderà da come l'Europa uscirà dalla crisi e dalle nuove relazioni di forza che si instaureranno tra le principali potenze economiche.
Queste previsioni devono interessare tutte le persone fisiche e giuridiche intenzionate a finanziarsi con un mutuo o desiderose di investire i loro risparmi attraverso titoli rappresentativi del debito. Il mutuo a tasso variabile potrebbe riservare delle spiacevoli sorprese future. Un rialzo dei tassi è praticamente certo ed è meglio scegliere quegli strumenti che consentono di porre un Cap (tetto massimo) al tasso d'interesse pagato sull'indebitamento.
Le cose sono simili anche per il risparmiatore / investitore. Le corporate bond bancarie spesso offrono una remunerazione fissa che parte dal livello di tassi attuali. Se oggi pare conveniente investire a quei tassi (IRR triennali compresi tra il 2 e il 3%), nel medio termine un'eventuale risalita dei tassi andrebbe a ridurne (di molto) la convenienza. Investire in titoli a tasso variabile + spread potrebbe essere una valida alternativa, a patto di valutare tutte le clausole contrattuali. La presenza di floor dà la garanzia di un rendimento minimo certo (in genere inferiore ai tassi fissi precedentemente menzionati), mentre dei Cap bassi potrebbe limitare il rendimento effettivo e generare delle perdite di opportunità.
Se prendiamo per buone le previsioni precedentemente illustrate è evidente come investire, per un'orizzonte temporale di 4 anni, in uno strumento con Cap di poco superiore al 3% può portare a perdere i benefici legati ad un'ulteriore crescita dei tassi.

N.B. Le valutazioni sono svolte nell'ipotesi che il rendimento dell'ipotetico titolo di debito è determinato solo dall'entità delle cedole. Quindi si parte dall'ipotesi che non vi è differenza tra prezzo di emissione e prezzo di rimborso.

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