venerdì 1 gennaio 2010

Per il S.I.R. "le tv hanno esagerato con la caduta del Papa"

"Forse (soltanto) adesso si sta cominciando a placare l’eco del salto della transenna da parte della giovane che ha trascinato a terra il Papa durante la processione della messa di Natale. La notizia, insomma, c’era tutta e le testate che l’hanno documentata hanno fatto il loro dovere. Ma nemmeno stavolta i media hanno evitato i soliti eccessi, in riferimento alle immagini dell’accaduto. E così lo spezzone del filmato in cui si vede la ragazza scavalcare le transenne e agguantare la veste del Santo Padre trascinandolo giù, mentre veniva fermata dagli uomini della scorta, sono state proposte e riproposte per più di tre giorni di fila, non soltanto su internet ma anche e soprattutto in televisione. E ancora una volta si è rischiata l’overdose.

Moltissimi spettatori hanno assistito all’evento durante la diretta di RaiUno, ma chi non era davanti al televisore durante la telecronaca è stato spinto dalla curiosità a cercare di capire cosa fosse successo. I quotidiani online hanno immediatamente reso disponibili le immagini nei loro siti e su Youtube i filmati ufficiali e amatoriali sono stati “cliccatissimi”. Chi avesse voluto vedere con i suoi occhi quel che era accaduto, non avrebbe avuto che l’imbarazzo della scelta. Nonostante ciò, tutti i telegiornali hanno mostrato ripetutamente, in tutte le edizioni e per più giorni, le immagini, anche quando i contorni della notizia erano compiutamente delineati. A quale scopo tanta ridondanza e tale insistita ripetizione?

Fatte salve le esigenze informative di cui sopra, non c’è dubbio che si sia ecceduto. La ripetizione ossessiva del filmato ha finito per rafforzare la voglia di mettersi in evidenza dei soliti gruppi di esagitati che su Facebook e su altri social network hanno inneggiato all’autrice del salto, una giovane con problemi psichici certificati ed evidenti. E non si può escludere che qualche altro individuo mentalmente disturbato possa provare a emulare il gesto della ragazza, anche soltanto per finire sotto i riflettori, proprio in forza della presunta “facilità” con la quale si può arrivare a tu per tu con il Papa, secondo quanto le immagini hanno documentato. In fondo, ci piaccia o no, gli squilibrati alimentano la loro tendenza a gesti insani anche in ragione della spettacolarizzazione che possono ottenere, come se i mezzi di comunicazione certificassero in qualche modo la loro esistenza al mondo immortalandoli a futura memoria (visiva).

A fronte delle immagini dell’episodio mostrate all’eccesso, altre invece sono state impropriamente relegate in secondo piano. Un trattamento mediatico ben diverso, infatti, è stato riservato al pranzo natalizio del Papa con i poveri, svolto presso la mensa della Comunità di Sant’Egidio. Come ha sottolineato il presidente e fondatore della Comunità, Andrea Riccardi, è stata la prima volta che un Pontefice si è seduto a pranzare con gli ospiti della Sant’Egidio. Anche in occasione della visita alla mensa dei poveri, Benedetto XVI non si è sottratto al bagno di folla per salutare le persone che lo aspettavano, soprattutto i bambini assiepati dietro le transenne.

Già, le transenne… Evidentemente non tutte suscitano lo stesso l’interesse mediatico."

L'articolo è stato rilasciato dalla S.I.R. ed è a firma di Marco Deriu. Il punto di vista espresso dal Servizio Informazione Religiosa è pacato e razionale, e la cosa stride rispetto alle reazioni esagitate di parlamentari (Cicchitto) e giornalisti (Sallusti) dell'attuale maggioranza.

La cosa più strana in questa differenza di stile tra Chiesa e (parte) del centro destra è contenuta nelle dichiarazioni dei personaggi e nell'atteggiamento tenuto dai protagonisti nei confronti dell'opinione pubblica. In uno Stato normale la politica non dovrebbe mai comprendere tutti quegli elementi emotivi che invece riempiono il dibattito politico italiano. L'amore e l'odio sono spesso i benefici e gli effetti collaterali di cui godono le persone carismatiche, ma è indubbio che una divisione politica basata su queste motivazioni è la vera zavorra del paese perché spegne ogni dibattito razionale, il quale sarà soffocato dalle grida di fan e anti fan. In Italia accettiamo questa situazione e la consideriamo normale, difatti ben pochi commentatori si sono stupiti davanti alle sparate di qualche berluscones (i cacciatori di mandanti morali) e alle panzane su un immaginario Partito dell'Amore.

Il caso ha voluto che dopo due settimane il Papa ha rischiato di subire un'aggressione. Nel caso del Pontefice la sorveglianza si è mostrata molto più preparata, ma ciò che più deve far riflettere è la reazione del Vaticano. L'istituzione religiosa più importante d'Italia non ha reagito lanciando anatemi e non si è persa nella sterile ricerca di mandanti morali. Nessuno si è sognato di accusare coloro che prendono in giro il Papa e nessuno ha parlato di "terroristi mediatici".

Il tutto è alquanto sintomatico sullo stato del paese. La politica reagisce parlando di amore e cattivi maestri, mentre la Chiesa non usa il gesto per invocare una chiamata alle armi.

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