Riporto le illuminanti affermazioni di Feltri sulla Polverini.
"Ora la candidata nel Lazio è un’amica di Fini, la Polverini. Su di lei ho avuto anche una polemica con Daniela Santanchè: lei dice che è una donna e va incoraggiata. Io non mi ero accorto che fosse una donna, per questo non sono stato cavaliere. Siccome è amica di Fini - ha aggiunto Feltri - tutti i giornali della sinistra sono felicissimi. Poi per la sua campagna elettorale si è presa un signore che si chiama Velardi che è sempre stato con D’Alema" (fonte corriere)
Ritengo sia necessario battersi per far sì che Vittorio Feltri salga sul palco di Zelig, realizzando così il sogno di una vita. Il comico ha una buona predisposizione per la goliardia, e se allenato può anche arrivare ad un senso dell'umorismo degno di un "Natale a..". Del resto anche solo questa dichiarazione credo sia più che sufficiente per ambire alla carica di cabarettista. Le influenze sono nobili: va ad esempio lodato il tentativo di copiare la celebra battuta del più grande comico degli ultimi 150 anni, quel mr B. che apostrofò Rosy Bindi con la folgorante esclamazione "sei più bella che intelligente".
Poi un altro tratto da comico e l'esaltazione del fanciullino di pascoliana memoria, così diventano humour anche gli schemi mentali usati dai bambini dell'asilo. La penultima frase riporta in auge il tormentone della celeberrima proprietà transitiva delle amicizie (con in questo caso l'aggravante di avere amici incensurati), e in fondo c'è la ciliegina sulla torta con l'evidente stoccata a tutti gli specialisti del salto della barricata (tipo Capezzone, Mastella, ecc). Vai Vittorio ce la puoi fare, forse però ti dovrai accontentare del Bagaglino
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