Lance Armstrong è tornato a rilasciare dichiarazione contro Alberto Contador, cioè contro il suo ex compagno di squadra e vincitore del Tour 2009. Quando si parla di Armstrong è sempre difficile scindere efficacemente la sua attività extra sportiva con il suo operato da ciclista. Spesso si crea una grande confusione, e gli innegabili meriti di Lance nel sociale finiscono per coprire alcuni suoi atteggiamenti discutibili sulle due ruote. In quest'articolo non ho la benchè minima intenzione di mettere in discussione l'attività di Armstrong nel sociale che, attraverso la sua fondazione Livestrong, svolge una fantastica opera di ricerca e supporto per i malati di cancro. Qui non si parla di queste cose serie (che rendono Armstrong un grande uomo), ma delle cose futili, come appunto il ciclismo.
Lance non mi è mai sembrato un gran signore sulle due ruote e non ha mai svolto un'attività seria per dissipare alcune nubi riunite attorno alle sue performance. Nel 2000 arrivò in coppia con Pantani in cima al Mont Ventoux. Vento terribile, i cartelli con le indicazioni della distanza rimanente erano tutti saltati, e quando la strana coppia giunse sul traguardo Pantani precedette d'un soffio Armstrong. La cosa sembrò normale, infatti Armstrong era in maglia gialla ed è prassi comune che, in un arrivo a due, il leader della classifica generale lasci la tappa al compagno d'avventura. Ma è proprio in questo frangente che Lance mostrò il suo lato da "dittatore" (sportivo) e, qualche giorno dopo, si lamentò perché il Pirata non l'aveva ringraziato e per l'occasione inventò anche il soprannome de "l'elefantino". Era come se con quel regalo, che tale poi non è, Armstrong pretendesse pure un patto di non belligeranza con l'unico atleta che realmente lo infastidiva (e che infatti venne escluso dalle edizioni future). Ma dare qualcosa pretendendo una lauta ricompensa non mi sembra che rientri nella categoria dei "regali".
L'altro grande scivolone di Lance è nella gestione del caso Simeoni. In quell'occasione il texano non agì solo, con lui c'erano buona parte del peloton, ma di sicuro l'atteggiamento tenuto da Armstrong & co contribuì ad alimentare i sospetti di chi descriveva l'ambiente ciclistico alla pari di un mondo in cui l'omertà era un valore sacro.
Tornando ai giorni nostri c'è però l'affaire Contador. Nel 2009 lo spagnolo e l'americano hanno corso insieme nell'Astana. La convivenza è stata dura e tormentata perché tra i due non c'è mai stato un gran feeling e l'infelice sodalizio s'è così sciolto. Lance, con la solita pletora di fedelissimi (Bruynell e gregari vari), non ha faticato a trovare uno sponsor americano, ed è nata la Radioshack, che comprende praticamente tutta l'Astana del Tour 2009. Se per Armstrong questo dato testimonia la scarsa capacità di Contador di essere uomo squadra, si potrebbe anche obiettare che la stessa notizia dimostra come Contador abbia vinto un Tour da separato in casa, con un team che era palesemente schierato con l'americano. Poi, siccome Armstrong si autodefinisce "uomo di mondo", credo che non avrà problemi a considerare pure l'importanza del denaro in certi rapporti umani. Forse si potrebbe approfondire il tema dell'essere uomo squadra prendendo in esame le offerte economiche di Radioshack (futuro team di Armstrong) e Astana per i vari Kloeden, Leipheimer, Zubeldia, ecc.
L'altro aspetto su cui Armstrong calca la mano sta nel sottolineare i presunti limiti tattici del rivale spagnolo. Per chi non lo sapesse Contador perse per un ventaglio in pianura una quarantina di secondi e nel gruppo davanti oltre alla Columbia, al lavoro per Cavendish, c'era pure l'Astana, che di certo non lavorava per Contador, essendo lo spagnolo nel gruppo dei ritardatari.
Ma la cosa che più stupisce è sentire questo texano, capace di cose fantastiche lontano dalla bici, e indispettito, come il più viziato dei bambini, al punto tale da non accettare la sconfitta e le critiche. Mentre qui si parla del nulla restano pesanti ombre sull'americano. Le analisi del 1999, l'affaire Us Postal - Actovegin del 2000, la positività di tutti i suoi compagni di squadra più illustri e le indagini sull'Astana 2009 sono ombre difficili da cancellare, e nascondersi dietro una sorta di immunità per meriti sociali non aiuta il ciclismo.
Articolo di Sportitalia
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