domenica 6 dicembre 2009

E se Spatuzza mentisse...

Fini aveva parlato di una "bomba atomica". L'avvocato di Dell'Utri aveva replicato sostenendo che si sarebbe trattato solo di un innocuo petardo, ma di certo le rivelazioni del presunto pentito Gaspare Spatuzza sono un elemento che getta una luce oscura sull'inizio degli anni Novanta, e quindi sulla nascita della Seconda Repubblica. Al momento attuale è difficile aggiungere altro perché, come hanno giustamente ricordato molti parlamentari di PD, IDV, PdL e UDC, queste dichiarazioni devono ancora trovare un riscontro nei fatti. Tutti quei politici che hanno espresso commenti prudenti hanno fatto bene, sarà compito dei magistrati valutare l'affidabilità del mafioso. Qualche professore di logica si diverte invece ad esercitare la difesa preventiva. Il fido Gasparri parla di discordanza tra le parole di Spatuzza e l'azione di questo Governo, ma dimentica di ricordare che la deposizione riferisce di fatti pre '95 e molto probabilmente l'elemento che lui introduce nella discussione è insignificante rispetto al tipo di indagini e valutazioni che dovranno fare i magistrati.

Senza entrare nel merito della deposizione di Spatuzza, si può però tracciare un quadro logico della situazione. L'Italia è un paese lunatico dove non trovano asilo l'equilibrio e la razionalità. A livello di popolarità personale Berlusconi è stato molto furbo nello sfruttare i difetti dell'italiano medio, che è abituato ad amare o ad odiare intensamente, che non conosce le mezze misure e, soprattutto, spesso valuta la realtà in modo approssimativo. Nonostante gli sforzi di alcuni giornalisti, l'italiano medio non riesce a percepire la complessità della realtà, che poi si rispecchia nelle contraddizioni che coesistono in ogni essere umano.

Questi limiti di noi italiani portano allo scenario politico attuale, in cui l'opinione pubblica si divide tra forcaioli e garantisti con qualche rara eccezione. Non voglio di certo scrivere un elogio di Casini, ma è evidente che certe prese di posizione sono precostituite e non prendono spunto da un'analisi approfondita e completa della realtà. In un paese ideale è invece accettabile una polarizzazione delle opinioni solo se è figlia di un processo approfondito di analisi della realtà, mentre in Italia abbiamo il vizio di schierarci e poi di valutare (se abbiamo tempo libero!).

Potrebbe sembrare assurdo, ma in un paese come l'Italia le dichiarazioni di Spatuzza non possono essere un petardo, comunque vada saranno una bomba atomica perché l'italiano non conosce la prudenza. Se Spatuzza dicesse il falso avremmo la beatificazione di S.Silvio e S.Marcello. Sono disposto a scommettere che i due inizierebbero una bella campagna per esaltare questa dimostrazione di estraneità, ma di certo non resisterebbero alla tentazione di estendere l'ipotesi di complotto per rivalutare i processi in cui le dichiarazioni di Spatuzza non hanno nulla a che fare. Un tale atteggiamento (molto probabile!) sarebbe stupido, ma troverebbe anche l'approvazione dell'italiano medio che, forte del suo inutile buonsenso, potrebbe pensare che un'assoluzione, in un caso particolare, è sinonimo di santità assoluta. Se viceversa Spatuzza dicesse la verità avremmo la demonizzazione totale dei due politici.

Qualunque cosa accada sarà bene evitare di buttare tutto nel pentolone, bisogna stare attenti a non mischiare processi e responsabilità completamente scorrelate perché di santi (e diavoli) non se ne vedono in giro.

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