Nel ciclismo avere tanti galli nel pollaio è spesso sinonimo di confusione e liti interminabili. L'imbarazzante gestione del dualismo Contador - Armstrong è nella memoria degli appassionati, ma alla Liquigas devono pensarla diversamente, o magari ritengono di non avere quattro campioni di pari livello. L'anno scorso la Liquigas presentava quattro atleti che puntavano a fare classifica nelle corse a tappe. Ivan Basso rientrava dopo una squalifica di 2 anni (coinvolgimento nell'Operacion Puerto e parziale confessione) e l'ultima grande corsa a tappe cui aveva partecipato era il Giro vinto nel 2006. La Liquigas non poteva puntare esclusivamente sul varesino perché non vi era alcuna certezza sul suo rendimento, vuoi per i sospetti alimentati dal doping e vuoi per la lontananza dalle competizioni. Basso ha risposto ai maligni e ai dubbi con una stagione 2009 solida e costante. E' mancato l'acuto, ma il varesino ha chiuso al quinto posto il Giro d'Italia e al quarto posto la Vuelta di Spagna, dopo che aveva trionfato nel Giro del Trentino. Di certo Basso ha mostrato di dover lavorare molto sulla cronometro e di patire i cambiamenti di ritmo in salita, ma la sua stagione deve essere valutata positivamente.
I dirigenti della Liquigas dovrebbero pensarla in questo modo perché sembrerebbe che, per il 2010, punteranno forte sul varesino. Pellizotti, ottimo terzo al Giro e maglia a pois al Tour, sarà co-capitano nella manifestazione italiana, ma dovrebbe mettersi al servizio del compagno di squadra in Francia, mentre Nibali e Kreuziger dovranno concentrare la loro attenzione sulla seconda parte di stagione (Tour e Vuelta). Vincenzo Nibali ha corso un buon Tour, anche se è sembrato troppo timido nei momenti decisivi. Al momento attuale vale un posto tra i primi dieci, ma difficilmente può ambire ad entrare nei top five. Per Kreuziger vale lo stesso discorso, anche se il ceco mi pare più adatto per primeggiare nelle corse a tappe brevi. Per i due giovani non si tratta però di una bocciatura definitiva: sono giovani e devono fare ancora una o due stagioni di gavetta per capire quale sarà il loro futuro agonistico. Al momento attuale potrebbero fare classifica come capitani in un team dove mancano top riders (mentre la Liquigas ne ha già due).
Sulla Gazzetta si vocifera di un malumore di Nibali che, dopo l'ottimo Tour 2010, pretendeva maggiore considerazione. Ma la scelta del team mi pare essere logica perché Basso e Pellizotti hanno mostrato di essere più competitivi dei due giovani, e toccherà a Nibali e Kreuziger dimostrare di aver fatto quei progressi necessari per mettere in discussione le gerarchie interne.
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