venerdì 24 agosto 2012

Zemanlandia a Roma

Dopo il naufragio del progetto di Luis Enrique la Roma ha deciso di affidarsi a Zeman. L'allenatore boemo è reduce da un'annata fantastica a Pescara, dove ha lanciato una serie di giovani destinati a scrivere pagine importanti nel calcio italiano (Capuano, Verratti, Insigne e Immobile, su tutti) e ha zittito chi gli aveva appiccicato l'etichetta del perdente di successo. Zeman è il vero valore aggiunto per la nuova Roma, sia per l'entusiasmo manifestato sin dai subito dalla tifoseria che per la sua capacità di insegnare calcio e trarre il meglio dai ragazzi. Oltre al fumo l'unico vizio che il boemo deve controllare è quello di non eccedere con le punzecchiature verso la mai amata dirigenza bianconera. Non voglio fare un riassunto di una quindicina d'anni di polemiche, ma chi vuole andarsele a rivedere potrà constatare come alcune siano sacrosante, mentre altre appaiono pretestuose e buone per sviare l'attenzione da altri problemi.

La sessione di calciomercato ci consegna una Roma molto più competitiva. I giocatori che nell'ultima stagione non hanno convinto sono stati ceduti (Cassetti, Cicinho, Gago, Heinze, Josè Angel, Juan, Pizarro, Simplicio) e l'unica cessione per certi versi incomprensibile è quella di Borini. Per certi versi in casa giallorossa è stata fatta pulizia e i giocatori non in linea col nuovo progetto tattico sono stati accompagnati alla porta. Tra i nuovi arrivi in difesa troviamo una certezza (Balzaretti) e alcune scommesse (Piris, Castan, Marquinos), a centrocampo Bradley sarà titolare e nella linea mediana troverà De Rossi e Pjanic. Ma il colpo da 90 riguarda l'attacco dove Destro sembra pronto per esplodere definitivamente dopo l'ottima stagione di Siena. Da lui ci si attendono almeno 15 reti. 

A leggere gli 11 titolari la Roma sembra essere un passo avanti alle milanesi, ma dietro alla Juventus. A differenza dei bianconeri avrà il vantaggio di non disputare alcuna competizione europea, ma la difesa dei giallorossi non sembra insuperabile. L'arma in più potrà essere Lamela, giocatore dotato di una tecnica sopraffina, ma spesso discontinuo ed estraniato dal gioco. Da Totti si attende invece una dimostrazione di professionalità: gli schemi di Zeman potrebbero penalizzarlo, ma comunque troverà spazio.

2 commenti:

  1. Come si fa a considerare favorita per lo scudetto una squadra che vince lo scudetto una volta ogni 30 anni e con un allenatore che e'gia' stato esonerato dalla stessa in passato.Siamo il paese piu' ridicolo del mondo.

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  2. Non mi pare di averla indicata come favorita. Penso possa essere protagonista, ma non è a livello della Juve.

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