L'anno del Triplete sembra lontano
anni luce e l'Inter sta vivendo una situazione che per certi versi è
paragonabile con quanto sta accadendo a Milanello. Nelle scorse due
stagioni le sessioni di mercato furono segnate dalle cessioni di Eto'o e
Balotelli, ossia due operazioni che hanno indebolito la rosa, ma hanno
permesso alla società di ridurre il monte stipendi e di generare qualche
plusvalenza. Tutti "successi" che al tifoso medio poco interessano,
semmai questo ricorda bene quanto siano stati inadeguati gli aspiranti
sostituiti del camurenense e dell'italiano. E' significativo constatare
che nella sessione di mercato in corso sono stati ceduti sia Pazzini che
Castaignos, Forlan ha rescisso il contratto, mentre Zarate è stato
rispedito al mittente.
Come già detto le intenzioni dei nerazzurri sono paragonibili a quelle del Milan. L'idea era quella di ringiovanire la rosa abbattendo il monte ingaggi. In porta è arrivato Handanovic che dovrebbe sostituire Julio Cesar anche se la dirigenza non riesce a concludere una delle trattative in corso per la cessione del brasiliano. In difesa gli innesti sono l'arrivo in prestito di Silvestre e il ritorno di Jonathan, mentre sono partiti alcune colonne della vecchia guardia (Lucio e Cordoba) e pare essere fallito il passaggio di Maicon al Real. A centrocampo gli arrivi di Mudingayi e Gargano, rimpiazzano le partenze di Palombo e Poli. Anche qui Stankovic era dato in esubero, ma si fatica a trovare acquirenti. In attacco invece la situazione è più complicata perché con la partenza di Pazzini l'Inter si ritrova con una sola prima punta (Milito), e l'arrivo di Cassano si aggiunge alle altre seconde punte / trequartisti già in rosa, vale a dire Alvarez, Coutinho, Palacio e Snejider. Forse ci sarà un ritocco in avanti o il giovane Longo avrà un ruolo da protagonista per certi versi inatteso.
Il vero dubbio riguarda la guida tecnica. Stramaccioni ha avuto un ottimo impatto sulla squadra e ha raccolto risultati inattesi. Al momento è una scommessa vinta. Ma oltre ai legittimi dubbi sull'inesperienza dell'allenatore, bisogna capire se la proprietà è convinta e sosterrà il mister anche nei momenti di difficoltà. Il precedente delle ultime stagioni post Mourinho, con la scelta di alcuni allenatori già sfiduciati in partenza (Benitez, Gasperini e Ranieri) brucia ancora.
Come già detto le intenzioni dei nerazzurri sono paragonibili a quelle del Milan. L'idea era quella di ringiovanire la rosa abbattendo il monte ingaggi. In porta è arrivato Handanovic che dovrebbe sostituire Julio Cesar anche se la dirigenza non riesce a concludere una delle trattative in corso per la cessione del brasiliano. In difesa gli innesti sono l'arrivo in prestito di Silvestre e il ritorno di Jonathan, mentre sono partiti alcune colonne della vecchia guardia (Lucio e Cordoba) e pare essere fallito il passaggio di Maicon al Real. A centrocampo gli arrivi di Mudingayi e Gargano, rimpiazzano le partenze di Palombo e Poli. Anche qui Stankovic era dato in esubero, ma si fatica a trovare acquirenti. In attacco invece la situazione è più complicata perché con la partenza di Pazzini l'Inter si ritrova con una sola prima punta (Milito), e l'arrivo di Cassano si aggiunge alle altre seconde punte / trequartisti già in rosa, vale a dire Alvarez, Coutinho, Palacio e Snejider. Forse ci sarà un ritocco in avanti o il giovane Longo avrà un ruolo da protagonista per certi versi inatteso.
Il vero dubbio riguarda la guida tecnica. Stramaccioni ha avuto un ottimo impatto sulla squadra e ha raccolto risultati inattesi. Al momento è una scommessa vinta. Ma oltre ai legittimi dubbi sull'inesperienza dell'allenatore, bisogna capire se la proprietà è convinta e sosterrà il mister anche nei momenti di difficoltà. Il precedente delle ultime stagioni post Mourinho, con la scelta di alcuni allenatori già sfiduciati in partenza (Benitez, Gasperini e Ranieri) brucia ancora.
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