sabato 18 agosto 2012

L'autogol di Rondolino

Sul sito di Rondolino si può leggere un articolo irritante come pochi contro il direttore de “La Stampa” Mario Calabresi (http://www.thefrontpage.it/2012/08/06/lorfanello/).

Rondolino (ex Unità, Stampa, Giornale, ex consulente di D’Alema e del Grande Fratello, insomma uno tutto d’un pezzo) ha iniziato questa polemica su Twitter. Qui è stato sfortunato perché il limite sul numero di battute per tweet non gli ha consentito di esprimere fino a fondo il suo profondo pensiero. Una parte dei tweet sono su Dagospia.

Oltre alle divergenti opinioni sulla figura del Commissario Calabresi, la polemica mi ha colpito perché: 1) siamo in piena overdose da Twitter, tutti si sentono autorizzati ad ironizzare su tutto, ma poi basta una replica altrettanto ironica per fare emergere la permalosità di fondo. I social network alimentano a dismisura l’ego e molti finiscono sopraffatti dallo strumento. 2) Rondolino ironizza su un fatto grave che ha sconvolto la vita di Mario Calabresi. Dare dell’orfanello ad un uomo che non ha mai visto il padre (quando morì Luigi Calabresi, Mario aveva solo due anni) è una caduta di stile che non può essere giustificata da eventuali “risarcimenti” (leggasi carriera agevolata) di cui Mario avrebbe beneficiato. In questo modo Rondolino fa un autogol clamoroso perché parte da un legittimo risentimento professionale dettato dal fatto che Calabresi ha deciso di interrompere la sua collaborazione con “La Stampa”, e per fare il “simpaticone” mette sul tavolo degli elementi che sviano l’attenzione del lettore e si ripercuotono contro di lui. Se la sua critica fosse rimasta nel merito del problema, quindi parlando delle capacità professionali di Mario Calabresi, forse avrebbe avuto meno eco, ma sarebbe stata più ficcante, invece in questo modo si realizza il contrario, perché Rondolino fa la figura del bambino che sbrocca quando vede colui che gli vieta di entrare al campetto per giocare a pallone con gli altri.

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