Il Napoli sarà una delle rivali più agguerrite per coloro che vorranno ambire allo scudetto. La formazione partenopea ha perso uno dei pezzi più pregiati (Lavezzi, ceduto al Paris Saint Germain), ma il mercato, nonostante la cessione del Pocho, resta più che soddisfacente. Il Napoli avrà pur il difetto di avere un Presidente ed un allenatore permalosi come pochi, ma ha anche degli evidenti pregi e a non riconoscerli si commette un torto. De Laurentiis occupa le prime pagine per certe esternazioni discutibili e per gli show eccessivi che ogni anno offre durante il sorteggio dei calendari, ma resta uno dei pochi presidenti con le idee chiare. Non è un mangia allenatori e sta garantendo una continuità tecnica ammirevole, soprattutto se paragonata con quanto fanno altri presidenti italiani che ogni anno rivoltano la squadra come un calzino.
Come già detto il mercato del Napoli è stato buono. La cessione di Lavezzi ha una forte valenza simbolica perché il Pocho aveva un legame unico con la piazza. Ma l'argentino non è stato svenduto e i 30mln pagati dagli sceicchi sono un giusto prezzo. L'altra partenza illustre riguarda Gargano, anche se qui non parliamo di un giocatore genio e sregolatezza, ma di un atleta tenace e regolare, quindi per certi versi più facile da sostituire. Sul fronte dei nuovi arrivi la tifoseria si aspetta molto da Insigne, grandissimo talento che ha fatto faville con Zeman nelle ultime due stagioni. Il fantasista dell'under 21 forse non sarà titolare inamovibile poiché è stato riscattato Pandev dall'Inter e dal Brescia è arrivato El Kaddouri, ma di certo tra Europa League e Campionato avrà un ruolo da protagonista. In mezzo al campo Gargano sarà sostituito da Behrami, senza dimenticare Donadel che l'anno scorso non ha mai giocato per infortunio, mentre oggi pare arruolabile per la causa. Infine in difesa, vero tallone d'achille della squadra, Gamberini dovrebbe garantire maggiore affidabilità rispetto a Fernandez e Fideleff.
Complessivamente il mercato lascia l'immagine di una squadra solida e di una dirigenza / guida tecnica con le idee chiare. Per dare serenità all'ambiente sarà necessario evitare certi vittimismi che potrebbero rivelarsi un boomerang fornendo un'attenuante ai giocatori. Per il futuro invece la speranza è quella che Cavani non ripeta quanto fatto da Lavezzi: il calcio non è solo una questione di soldi.