sabato 4 dicembre 2010

L'amore secondo Belpietro

Maurizio Belpietro ha deciso di pubblicare l'elenco dei traditori finiani, fornendo foto e indirizzo web. L'iniziativa dimostra l'imparzialità di "Libero" (edito dalla famiglia Angelucci) ed è il secondo segnale di un nervosismo crescente. Il primo sono state le parole sconclusionate di Verdini. Ad ogni modo nei prossimi giorni mi aspetto il peggio perché il padrone del Partito dell'Amore è arrivato al capolinea, e il 14 dicembre dovrà affrontare, in un solo colpo, i due esami che ha sempre cercato di rimandare. La mozione di sfiducia presentata dal terzo Polo è un documento politico pensato per far cadere questo Governo. Non penso che l'obiettivo di Casini, Fini e Rutelli, sia quello di andare alle urne, piuttosto ritengo che vogliano arrivare ad una situazione in cui Berlusconi è spodestato dalla Presidenza del Consiglio, il PdL si frantuma e nasce una nuova maggioranza parlamentare diversa da quella uscita dalle elezioni. Personalmente la cosa non mi scandalizzerebbe perché siamo una Repubblica Parlamentare e ciascun deputato, o senatore, è libero di cambiare partito. Le dichiarazioni dei pidiellini su un'eventuale sovvertimento della volontà popolare sono una bella cazzata perché la Costituzione prevale sulla legge elettorale, ed è lei che definisce le prerogative ed i compiti del Parlamento e dei suoi componenti. Tra tutte le scuse, quella più ridicola riguarda la constatazione che con la porcata di Calderoli la gente vedeva stampato il nome del candidato della coalizione, come se quell'iniziativa fosse sufficiente per modificare il ruolo del parlamentare. Se proprio vogliono essere coerenti allora dovrebbero abolire i parlamentari.

Ad ogni modo sia "Libero" che "Il Giornale" hanno dato ampio spazio alle tesi dei Verdini, La Russa e vassalli vari. Ora però la temperatura si è alzata grazie alla trovata giornalistica del buon Belpietro. Molto probabilmente l'incresciosa aggressione che ha subito non è servita a molto. Quando Belpietro subì l'attentato fallito, gridò contro il network dell'odio. Personalmente non credo che fosse colpa di chi, giustamente, sbeffeggiava questa sottospecie di giornalista. Ma la regola aurea dice di non fare agli altri quello che non vorresti subire. Ora, se Belpietro parlava di clima d'odio e diceva che quel clima metteva in pericolo la sua vita, allora cosa dovrebbe dire lo stesso Belpietro se dovesse commentare la sua lista dei traditori? Se fosse coerente si dovrebbe dare del cattivo maestro, lo farà?

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