domenica 16 gennaio 2011

Vassalli in trincea. Silvio nel panico.

Negli ambienti vicini a Berlusconi c'è una tensione fortissima. Nelle giornate di giovedì e venerdì, ad Otto e Mezzo (La7, trasmissione condotta da Lilly Gruber) erano ospiti l'onorevole Biancofiore (PdL) e l'ex piduista Cicchitto (PdL). Quest'ultimo è uno di quei soggetti che, quando lo riascolteremo tra 20 anni, susciterà ilarità perché vive in un suo mondo fuori dal presente. Per lui il mondo è quello degli anni '80, con la minaccia comunista da arginare, e infatti sa solo usare argomentazioni scadute da qualche decennio. Cicchitto oggi è uno degli esponenti più in vista nel Popolo delle Libertà (quest'ultima di nome, ma non di fatto) e se qualcuno ritira fuori la storia della sua iscrizione alla P2 reagisce in modo fermo, provando a minimizzare quel fatto, come se l'iscrizione ad una loggia massonica fosse paragonabile alla tessera del circolo locale di caccia e pesca. Ma Cicchitto è devoto alla causa berlusconiana, e così, pur non avendo alcun apparente qualità, ricopre un ruolo più grande rispetto ai suoi meriti.

In questi giorni però il PdL è sotto assedio. La difesa dei pidiellini per giustificare le turbe ormonali del Presidente del Consiglio è commovente e ne abbiamo sentite di ogni. Oltre alla stucchevole litania su fantomatici complotti internazionali per scalzare il "più amato dagli italiani", c'è stato chi si è spinto oltre, sostenendo che nel caso Ruby c'è stata una violazione della privacy. E' il bello è che una simile affermazione è stata fatta da un avvocato, come se nel proprio domicilio non valessero le leggi nazionali.

La triste realtà è scoprire di avere un irresponsabile al capo del Governo. Berlusconi continua però a insistere con i suoi modi provinciali (infatti giura sulla testa di figli e nipoti..), ma ormai appare sempre più debole e aggrappato al potere per succhiare fino all'ultimo i benefici tipici che ha chi legifera. Benefici che sono molto consistenti quando, in contemporanea, si hanno enormi interessi commerciali. Il caso Ruby mostra l'inaffidabilità di Berlusconi e pone alcune domandine, da usare per riflettere sulla qualità umana di chi ci governa. Ha senso avere un premier che usa i valori cristiani e poi vive una vita immorale (nell'ipotesi che sono vere le rivelazioni pubblicati dai quotidiani)? Ha senso avere un movimento d'ispirazione cattolica, Comunione e Liberazione, che pretende di essere giudice moralista e poi sostiene un personaggio simile? Ha senso parlare di legittimo impedimento e di Presidente del Consiglio impegnato "h24" (espressione figa per dire che lavora tutto il giorno), quando poi passa diverse serate a rilassarsi con le ragazze di Lele Mora? E' decente avere un Presidente del Consiglio che ospita persone tipo il suddetto Lele Mora?

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