sabato 24 ottobre 2009

NBA 2009 - 2010. LA GRIGLIA DI PARTENZA

La scorsa stagione è stata caratterizzata da un duplice dominio. La stagione regolare è stata dominata, in lungo e in largo, dai Cleveland Cavaliers che hanno presentato delle statistiche individuali e di squadra spaventose. Il team dell'Ohio ha concluso con il record di 66 vittorie e 16 sconfitte, ma non era solo questo dato a darle il ruolo di super favorita per l'anello perché faceva ancora più impressione il dato casalingo (39 vinte su 41 giocate). A livello di logica pareva che per LeBron e compagni fosse l'anno buono. Fattore campo garantito per tutti i playoff, record casalingo quasi perfetto, difesa fantastica in tutta la regular season e l'impressione che Cleveland fosse diventata una vera squadra, e non più 4 comparse più il miglior giocatore della lega.

I playoff hanno invece determinato la metamorfosi. I primi due turni, con Detroit (postuma in vita) e Atlanta, sono stati una passeggiata di salute per arrivare alla finale con Orlando persa in modo netto. Considerato il record con cui si presentava Cleveland ogni risultato diverso dalla vittoria sarebbe stato considerato un mezzo disastro, ma se possibile, la sconfitta con i Magic è stata ancora più grave perché ha fatto riemergere i limiti mostrati nelle finals 2007. Tutti i compagni di LeBron hanno reso ben al di sotto delle aspettative e dei loro standard stagionali, trasformandosi così da valore aggiunto a minusvalore. Su tutti le delusioni più grandi sono stati Mo Williams e Delonte West, fantastiche spalle di LeBron in regular season e anonime presenza nella sfida con Orlando.

Salutata la finale NBA, alcuni giocatori dei Cavs si sono lasciati andare a comportamenti discutibili. LeBron si è segnalato per magliette imbarazzanti sfoggiate dopo l'eliminazione (prima di criticarmi controlla le statistiche..no comment), per un video bloccato in cui un ragazzino gli schiacciava in testa, mentre Delonte West ha deciso di andare in giro per strada con due pistole in tasca. Adesso è arrivato Shaq a Cleveland, ma dubito possa aiutare la squadra nei momenti clou. Lo Shaq visto a Phoenix è un giocatore discreto, capace di giocare metà delle partite, inutilizzabile in un back to back, e con un'autonomia buona per dare 20-25 minuti di contributo alla causa. Ma la vera scommessa per Cleveland sarà quella di recuperare le certezze psichiche che la regular season ha rafforzato, e una serie di playoff nefasta con Orlando ha cancellato.

I favoriti d'obbligo restano i Los Angeles Lakers. Oltre al trio Bryant, Gasol e Odom, tutti si aspettano la definitiva esplosione di Bynum (quando rientrerà dall'infortunio alla spalla) e un contributo decisivo da Ron Artest. Farmar, Fisher e Vujacic danno solidità al reparto dei piccoli, mentre a livello di lunghi resta l'incognita Walton, oltre ad una serie di giocatori buoni a far numero (Powell, Brown..).

La concorrenza per l'Ovest resta comunque agguerrita. Denver sembra che l'anno scorso abbia dato il massimo. Dallas ha preso Gooden, Marion, Humpries e Tim Thomas, per dare maggiore profondità ad un roster ristretto e quindi troppo vincolato alla performance dei soliti quattro (Nowitzki, Kidd, Terry e Howard). Sulla carta dovrebbe essere una delle rivali più accreditate dei Lakers. I Jazz sono i soliti, buoni per una semifinale di Conference, mentre gli Spurs, a patto di recuperare il vero Ginobili, potranno far male nelle gare che contano. La griglia a Ovest è: Lakers, Mavericks, Spurs, Nuggets, Jazz, Rockets (Yao fuori tutto l'anno), Hornets.

A Est la situazione è tale da proporre una competizione che, sulla carta, è ristretta ad un numero minore di team. Cleveland resta la squadra di riferimento, ma Boston che recupera Garnett e ha aggiunto Rasheed, è alla pari con i Cavs. Orlando saluta Turkoglu e si affida a Carter. Atlanta ha aggiunto al suo roster l'estro indisciplinato di Jamal Crawford, mentre c'è grande attesa per le prestazioni di Toronto e NY. Ai Raptors hanno fatto le cose in grande, è partito Marion e sono arrivati Turkoglu, Jack e Belinelli. Le performance in pre season sono state poco incisive, ma ci si aspetta un salto di qualità da Bargnani e Belinelli, e un record positivo dall'unica squadra canadese. A New York si prospetta un altro anno di transizione, ma gli occhi saranno puntati su Gallinari, finalmente operativo in una franchigia che ha trattenuto sia Lee che Nate Robinson. La griglia parrebbe meno incerta che a Ovest, personalmente vedo i Cavs favoriti, poi Celtics, Magic, Bulls, Hawks, Raptors.

1 commento:

  1. Grazie del commentom al post: Economia italiana supera inglese. Confindustria, Giuseppe Morandini: "Oltre un milione di piccole imprese sono a rischio". Cgil, Susanna Camusso: "sono a rischio altri quattro milioni di nuovi disoccupati" http://neo-machiavelli.ilcannocchiale.it/?id_blogdoc=2364076 .
    Concordo con te.

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