martedì 27 ottobre 2009

L'insostenibile difficoltà di chiamarsi Berlusconi

Si accettano scommesse sul primo deputato che parlerà di giustizia ad orologeria per descrivere la condanna in secondo grado inflitta a David Mills (quell'avvocato inglese che Berlusconi dichiarò di non conoscere). Indipendentemente dalle proprie opinioni politiche sarebbe però buona cosa non mescolare le proprie passioni con le basi dello stato di diritto, e screditare la giustizia se emette un giudizio contrario non è un grande esempio di civiltà. Così come lo scellerato tifo per un'altra prescrizione pare inopportuno, questa è infatti nata con certe finalità per tutelare l’inquisito, ma di certo oggi viene tradita e usata al solo scopo di sfuggire ad un giudizio avverso. Un po' come quando uno studente firma l'uscita anticipata dall'aula prima dell'interrogazione.
La seconda sezione della Corte d'appello di Milano ha confermato la condanna di primo grado a quattro anni e sei mesi nei confronti dell'avvocato inglese David Mills. La difesa ha già annunciato il ricorso in Cassazione e il premier, in qualità di ipotetico corruttore, si vedrà così costretto a sottrarre tempo prezioso al suo incarico più importante, perché dovrà difendersi dalle polemiche che lo coinvolgeranno. Senza voler dare giudizi definitivi sul caso, però possiamo dire che suonano abbastanza inopportune le parole dell'avvocato Ghedini. Quando discute una sentenza (che fino a prova contraria con la politica ha ben poco a che fare) parla da storico avvocato del Presidente del Consiglio, o da rappresentante delle Istituzioni? Non credo sia molto edificante vedere un Parlamento che, tranne qualche rara eccezione, calpesta le basi dello Stato di diritto screditando chi esercita il potere giuridiziario.
In tempi di crisi (ma anche in tempi normali!) sarebbe opportuno avere un esecutivo impegnato solo in questioni politiche. Ben venga l’animata discussione tra Tremonti e alcuni Ministri. Ben venga uno scontro, anche acceso, sulle azioni necessarie per rilanciare l’economia e uscire da questa grave situazione di recessione economica. Le cose che non vanno bene sono tutte le questioni extra-politiche, anche se qualcuno si diverte a camuffarle per politica. Ma il nome con cui apostrofiamo le cose non ne cambia la sostanza. Il processo Mills, il Lodo Mondadori, di cui oggi è stata disposta la sospensione del pagamento da Fininvest a favore di Cir, sono tutti dei problemi del Presidente del Consiglio legati alla sua attività imprenditoriale. Con la politica hanno poco a che fare, anche perché affondano le loro radici in un periodo precedente all’entrata in politica del Cavaliere. Forse tutti i nodi stanno arrivando al pettine. Il partito ad personam che rappresenta la maggioranza relativa italiana sta mostrando la sua debolezza nel rapporto con la Lega Nord e a questa maggioranza serve nuova linfa. Serve gente senza distrazioni.

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