sabato 17 aprile 2010

Calciopoli 2. Non è una partita Inter - Juventus

Usando un'espressione abusata si potrebbe dire che ieri sera si giocava la "madre di tutte le partite". La Juventus è stata sconfitta dall'Inter. L'espulsione di Sissoko mi pare giusta e ha influenzato il risultato finale della partita. Da juventino spero solo che la dirigenza abbia la giusta freddezza per valutare gli errori commessi. Diego è stato solo un abbaglio estivo, non sa giocare la palla di prima e mi sembra più bello che utile.

Nel frattempo continua il processo di Napoli. Vedo che la discussione su Calciopoli continua ad essere caotica. Processo sportivo (ormai chiuso) e penale vengono mischiati in modo opportunistico, ma sarebbe ora di ricordare le differenze che intercorrono tra le due indagini. Quella sportiva si è risolta in tempi brevi e tali da non poter garantire una verifica puntuale di tutte le responsabilità degli imputati. E' stato un processo sommario perché è prevalsa l'esigenza di non far slittare l'inizio dei campionati (sennò si metteva a repentaglio la partecipazione dei club italiani alle coppe europee). Non c'è quindi stata la possibilità di valutare con calma tutti gli elementi e il processo è stato saggiamente guidato da considerazioni di carattere etico. Non potendo dimostrare le singole accuse, si è preferito tagliare la testa al toro osservando che alcuni comportamenti erano eticamente inaccettabili e perciò bisognava punire dirigenti e club coinvolti. Agli amici nerazzurri faccio solo una piccola constatazione. Il processo sportivo ha comunque distinto le colpe dei diversi club, non c'è stata una ghigliottina per tutti i sospettati, però è altrettanto vero che c'è stata una condanna basata sulla valutazione di alcuni comportamenti. I tempi, ed il clima mediatico, erano tali che una chiamata bastava per ottenere una penalizzazione. La Juventus, dato che alcuni atteggiamenti (le telefonate, sim svizzere, ecc) erano più frequenti che altrove, ha pagato la pena massima. Gli altri club coinvolti hanno avuto condanne minori. Da sportivo mi chiedo solo una cosa: che differenza c'è tra le telefonate dei Della Valle, Lotito e dei dirigenti nerazzurri? E' giusto che l'Inter stia nel club degli onesti con il Chievo di Campedelli e l'Atalanta (tanto per citarne due che non chiamavano)?

Se la condanna sportiva è su basa etica, ne consegue che la consegna del titolo sportivo è un premio etico. Forse l'Inter non lo meritava, di certo non ha commesso delle azioni che sono paragonabili a quelle di Moggi & co, ma se applicassimo, con equità, i principi di lealtà sportiva che hanno determinato le squalifiche, dovremmo riconoscere che l'assegnazione dello scudetto è stata frettolosa e sbagliata. Questo non significa in alcun modo comparare le telefonate di Facchetti con quelle di Moggi, la diversità di toni e contenuti è evidente (e verrà valutata in ambito penale), ma al tempo stesso bisogna differenziare chi ha chiamato da chi non ha tenuto simili comportamenti.

A livello penale il processo rispetta invece quei tempi che garantiscono maggiore accuratezza. I giudici avranno la possibilità di valutare e di costruire la loro interpretazione dei fatti. Sottolineo solo una cosa: un impianto accusatorio basato solo su telefonate e sim mi pare molto debole. Oggi la Gazzetta pubblica alcune intercettazioni di Moggi in cui parlerebbe con alcuni arbitri. Niente di nuovo, ma manca sempre l'oggetto della corruzione. Si è detto che fossero le promozioni degli arbitri ad internazionali. Forse sarebbe anche arrivata l'ora (dopo quattro anni!) di svelare quel meccanismo.

La Gazzetta continua a giocare a far finta di non capire. Siccome le telefonate di Moratti e Facchetti le ha portate Moggi, allora il processo è stato trasformato in una partita Inter - Juventus. La semplificazione mi pare grave e sinonimo di superficialità. Nel processo di Calciopoli non ha pagato solo la Juventus, hanno pagato anche altri club per molto meno. Se vuoi giocare a fare il Torquemada, fallo fino alla fine.

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