giovedì 15 aprile 2010

La crisi ignorata

Mentre il Presidente del Consiglio era impegnato negli Stati Uniti, in Italia la politica ha continuato ad offrire il solito distacco dalla realtà quotidiana che vivono i cittadini. Dopo un anno tragico in cui si è perso il 5% di prodotto interno lordo e si sono formati 400.000 nuovi disoccupati (senza contare gli inattivi per scelta o per necessità), l'agenda politica dovrebbe essere occupata solo da tematiche economiche. Purtroppo siamo in Italia e abbiamo scelto di avere personaggi come Gasparri in Parlamento, infatti a Ballarò l'ex aennino ci ha illuminato osservando che tutto sommato non ce la passiamo male perché "stiamo meglio rispetto ai primi anni del Novecento". Che acume! E che coraggio, perché ad andare in tv a dire (con aria seria) queste cose ci vuole una buona dose di incoscienza. Credo che vedere un politico che enuncia quest'osservazione, come se fosse un'intuizione geniale, sia la più chiara dimostrazione che abbiamo una classe politica inadeguata. Non sono cattive persone, sono solo incapaci.

Da oltre un anno metà della maggioranza nega l'evidenza. Vanno in televisione e ci spiegano che siamo i meno peggio. Poi si scopre che non siamo i meno peggio, e allora ci raccontano che la "I" di PIGS sta per Irlanda e non per Italia (evvai!), noi siamo i quintultimi nell'Europa centro - occidentale, e per qualcuno ci sarebbe anche da esultare. Poi ci dicono che dobbiamo festeggiare perché il PIL pro capite italiano ha superato quello inglese, ma se Confinustria parla di paese in "declino" analizzando la serie storica dello stesso PIL pro capite e comparandola con quello degli altri big europei commette un errore perché secondo l'economista Fortis, in una relazione usata dal governo per ribattere alle obiezioni della Marcegaglia, il PIL pro capite non va bene come indicatore ed è preferibile concentrarsi sul suo valore assoluto.

La realtà è che parte di questa maggioranza sa vivere la politica solo attraverso un'eterna conflittualità. Non è tuttta la maggioranza, ma mi riferisco solo ai politichelli (che stanno anche all'opposizione, ma oggi non governano) che abusano del "noi" e del "voi". I manichei da strapazzo non agiscono nell'interesse nazionale, ma sono ossessionati dal loro consenso personale. Quando chiamano Hamid Karzai per liberare alcuni prigionieri, sottolineano che si attivano sebbene Emergency sia un'organizzazione di sinistra. Ma se sei un Ministro della Repubblica Italiana dovresti avere a cuore il benessere e la sicurezza di tutti gli italiani, troppo facile mostrare senso dello Stato con gli amici.

Quando invece guardano i dati economici vedono un pericolo serio perché un dibattito basato sui fatti (e non su astruse difese in cui si costruiscono set di indicatori compiacenti e parziali) metterebbe a nudo l'incapacità di un Parlamento di nominati, che non hanno le qualità per gestire e risolvere il problema, e potrebbe quindi rivelarsi un boomerang per la maggioranza. Non si parla di crisi perché prevale l'interesse di breve periodo e la programmazione di lungo è un intoppo lasciato sulle spalle di Tremonti, che è chiamato all'arduo compito di far quadrare i conti.

La fiducia degli italiani, che hanno comunque premiato il centro destra, ha un limite. E a qualche Parlamentare bisogna spiegare la differenza tra voto e totale adesione ad un progetto politico.

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