venerdì 16 aprile 2010

La Lega Nord cerca un posto al sole. I tempi di "Roma ladrona" sono lontani

In queste settimane, nei dibattiti televisivi e sulla carta stampata, vediamo che tutti gli opinionisti non perdono occasione per tessere le lodi della Lega Nord. Tito Boeri (Repubblica) non si è unito al coro, anzi si è permesso di scrivere che la Lega ha incentivato alcune forme discrezionali di assistenzialismo, come la cassa integrazione in deroga, che sono state usate in modo scientifico al solo fine di avere un ritorno in termini di voti. Come abitudine è intervenuto il Corriere della Sera, che attraverso la penna di De Vico ha criticato l'articolo dell'economista de lavoce.info. Se Boeri aveva sottolineato anche l'identikit dei possibili beneficiari dello scudo fiscale (in media ogni evasore ha rimpatriato mezzo milione di euro), per De Vico non è una prova sufficiente per colpevolizzare quel mondo di lavoratori indipendenti che oggi strizza l'occhio al Carroccio.

Di certo c'è solo un fatto, ormai in atto da anni, la Lega, nata come movimento di protesta contro "Roma ladrona", si sta istituzionalizzando, sta diventando un elemento strutturale a quel potere che ha tanto criticato. Non sta operando una rivoluzione in cui le regole ingiuste vengono sostituite con altre più giuste, ma sta solo lottando per conquistare uno spicchio di potere. Bossi aveva promesso una forte discontinuità con la vecchia politica, ma non sta cambiando i "modi", bensì vuole solo sostituirsi (o coesistere) con l'establishment al potere. Le bugie però dovrebbero avere le gambe corte, anche se in loro soccorso arriva la grave miopia che affligge gli italiani.

Nel 2006 la riforma elettorale firmata da Calderoli fu definita da egli stesso "una porcata". La notte dell'election day La Russa (PdL) e Panzeri (PD) erano da Fede e assicuravano i telespettatori: quella legge verrà cambiata e sarà reintrodotta la preferenza. Dopo quattro anni la "porcata" invece è ancora lì che resiste, nonostante si siano alternati un Governo di centro sinistra e uno di centro destra. Non ci vuole nessun sondaggio popolare per capire che la cittadinanza attiva vorrebbe una reintroduzione del voto di preferenza, nonostante i discorsi da lavaggio del cervello che vengono fatti per difendere l'attuale legge elettorale (voluta e firmata dalla Lega Nord). A sostegno dell'attuale legge si dice che il vecchio sistema premiava i più ricchi. A questa "brillante" osservazione rispondo con una domanda retorica: preferiamo un sistema in cui il cittadino ha il diritto di scelta (e le nuove tecnologie abbattono pure i costi d'informazione) o un sistema in cui i partiti, sulla base di criteri non noti al popolino, fissano l'ordine dei nominati? Meglio un sistema che lascia la possibilità di sorprese, o un sistema che ha il piccolo effetto di premiare certamente i "leccapiedi" che entrano nelle grazie del capo partito di turno?

La Lega è un partito verticale, la leadership di Bossi non è mai stata in discussione e gli onorevoli leghisti mi sembrano troppo devoti al partito. E' un organismo palesemente autoreferenziale, non c'è da stupirsi se difende una legge che toglie potere alla gente e lo dirotta ai capi partito. Non parliamo poi della coerenza tra parole e azione.

"Roma ladrona, la Lega non perdona". Bossi sta però attuando una politica che va contro queste sue stesse parole, ma il popolo lo premia. In Italia la coerenza non sarà un valore, ma la candidatura di Renzo Bossi, già consigliere in una municipalizzata dell'Expo, è la dimostrazione che il movimento di rottura si è trasformato in una nuova piccola casta che vuole ritagliarsi una fetta di potere. Qualche giorno fa poi Bossi ha detto che le banche del Nord spettano alla Lega. Qualcuno solleva la questione del CrediNord, però il problema non è solo quello. La Lega ha fatto breccia in tutte quelle persone che sono stufe di vedere una politica che allarga le sue influenze nella società, invadendo i consigli delle società di servizi, lottizzando anche la più piccola ASP di paese. Ma in realtà, all'atto pratico, non sta adoperandosi per sostituire il sistema delle lottizzazioni con la tanto abusata "meritocrazia". Vuole solo un posto al sole. Questa è una finta novità, chi non lo capisce si compri un paio di occhiali.

P.S. so bene che il voto è un compromesso. Come cittadino se voto per un partito non decido di abbracciare in toto le idee ed i comportamenti che esprime. Indico solo una vicinanza, che è diversa da una totale adesione.


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1 commento:

  1. Ma Bossi vuole le banche ? Vuole dividere l'ITalia Benissimo ,mi stà benissimo,si tenga al nord tutti i cafoni leghisti ed il suo degno compare di Arcore signore della corte dei miracoli.Ridividiamo l' Italia tanto per le migliaia di morti che sono serviti per unirla a loro non gli e ne frega un piffero, magari diranno che sono stati dei coglioni !!!!Tenetevi la vostra corte dei miracoli.....BRUNETTA ????? Bhaaaaaa La BRANBILLA ?? Bhaaaaaaa CALDEROLI?? Bhaaaaaa COTA COTA COTA ?? Bhaaaaaa Il rè dei cobra BONAIUTI ??? Bhaaaaaa CAPEZZONE il riciclato. Bhaaaaaaaa !!!!

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