venerdì 5 febbraio 2010

Se il Corriere non trasforma le insinuazioni in fatti si è giocato la faccia

Il caso della settimana riguarda Antonio Di Pietro e i suoi rapporti con i servizi segreti americani. Il "Corriere della Sera" ha tirato fuori gli attributi per attaccare l'ex pm, ma forse sta facendo il passo più lungo della gamba, e si sta giocando una credibilità guadagnata con anni di giornalismo professionale.

Ieri sera Felice Cavallaro, lo Sherlock Holmes di Via Solferino, è stato pure ospite ad Annozero, dove ha difeso la linea del suo quotidiano. Per chi ancora non lo sapesse il caso è nato da una foto del 1992, in cui erano immortalati Contrada (ex Sisde, poi condannato per concorso in associazione esterna mafiosa) e l'allora pm di Mani Pulite. Sulla base di questa foto, che si dovrebbe riferire ad una cena organizzata da un maggiore dei Carabinieri, il giornalista del "Corriere" ha costruito un pezzo da "Giornale" o "Libero". L'articolo ha il vizio di essere caotico. Si mettono in relazione una serie di fatti che non necessariamente sono collegati (per questo è da Sherlock Holmes, ma non tutti hanno quell'intuito), ed il risultato più evidente consiste nel tentativo (riuscito) di alzare un polverone in cui non si distingue nulla. Perché mai c'è una relazione tra la foto con Contrada e il viaggio all'estero dopo la morte di Falcone? Chi ha detto che c'è un legame professionale tra due persone che pranzano assieme?

Qualcuno potrà scrivere che è inopportuno sentire certi discorsi da chi difende Travaglio. Un paragone semplice lo possiamo fare coi gol, sempre di gol si tratta, ma solo un sempliciotto può mettere sullo stesso piano un gol al parchetto e uno alla finale del Mondiale. Tornando all'articolo penso solo che Travaglio si è raramente abbassato a scrivere pezzi simili. Personalmente trovo i suoi articoli molto chiari e si distingue nettamente la tesi dagli excursus, che sono fatti per approfondire qualche argomento / evento. Qui la tesi è invece debole, e si prova ad illudere il lettore dando all'excursus un'importanza che non può, e non deve, avere. E' e deve essere un contorno per contestualizzare, non può essere l'unico elemento portante.

Il sillogismo che sta dietro all'articolo è semplice. Si parte con la foto che, anche a detta del giornalista, si riferisce ad una cena innocente tra forze dell'ordine. Ma allora perché la si pubblica? La risposta è semplice, perché Di Pietro voleva farla sparire. Per il "Corriere" il mistero parte da questa volontà dell'ex pm, se la foto è innocente perché vuole toglierla dalla circolazione? Che enigma! Provo a fare l'avvocato del diavolo. Non è che forse è perché la foto ritrae un magistrato con un funzionario dello Stato poi condannato per mafia? Senza fare troppa dietrologia mi sembra la spiegazione più ovvia. Se mi fanno una foto con uno che poi viene condannato per qualche reato grave, non farei i salti di gioia se poi qualcuno la mettesse su facebook.

Ma al "Corriere" una tale domanda è più che sufficiente per iniziare la campagna dei se e dei ma. La scusa poi è buona perché, come è stato detto ieri, bisogna dare ai lettori la possibilità di giudicare. Scusa vera e il giornalista rilancia ricordando che anche lo scoop sulle escort è stato fatto dallo stesso quotidiano. Se questa è la concezione che De Bortoli ha di "par condicio" allora stiamo freschi.

L'illusione del "potere ai lettori" puzza di fallimento come le teorie economiche che si fondano sulla perfetta informazione del mercato. Per chi non lo sapesse siamo in una società dove siamo bombardati da informazioni, e i giornali devono selezionare ciò che ritengono rilevanti da ciò che non lo è. In genere una buona discriminante consiste nel dividere i fatti dalle ipotesi, cosa che non solo determina l'utilità di un quotidiano, ma è l'essenza dell'informazione. Un giornalismo che pretende di pubblicare foto in nome del diritto dei cittadini a fantasticare è un giornalismo di serie z. Alla stampa chiedo di darmi certezze, di darmi fatti e di non lasciare che sfogliando un quotidiano e leggendo un articolo debba costruirmi un bel viaggio su ciò che sarebbe potuto accadere nel 1992 in Italia. La mia giornata dura 24 ore, e non ho la possibilità di permettermi il lusso di verificare l'attendibilità per distinguere un fatto da un'opinione: penso sia compito del "Corriere" preoccuparsi di fare un serio pre filtraggio senza abbassarsi al livello di qualche altro pseudo-giornale che fa disinformazione professionale.

Poniamo un'ipotesi tra le tante. Pensiamo che questo signore Di Domenico che accusa Di Pietro, e che ha perso 19 querele contro l'ex pm, è effettivamente un grafomane. Che si fa? Come si rimedia alle insinuazioni fatte su Di Pietro. E attenzione, lo stesso vale per Ciancimino, per Spatuzza quando parlano di Berlusconi (che considero inadeguato per il ruolo di Presidente del Consiglio e non un mafioso).

Fare informazione non è facile e quando si parla di "politica e dietrologia" si chiede ai giornalisti di essere seri, senza occultare le ipotesi, ma chiarendo fin dal principio che sono diverse dai fatti. Il lettore non ha il tempo di distinguere, e magari non leggerà le rettifiche. Un giornalista serio dovrebbe saperlo perché il lettore raramente cerca domande, ma vuole sempre risposte. E in questi articoli del Corriere ci sono tante osservazioni che però nessun giornalista ha messo in ordine causale. Senza conferme è spazzatura disordinata.

Su altri argomenti invece i giornali decenti sono stati chiari nel distinguere le ipotesi dai fatti.

P.S. se poi si critica Di Pietro si potrebbe utilizzare parte del pensiero di Luca Josi (ex PSI). Invece di giocare al piccolo chimico si potrebbe fare una semplice domandina all'ex pm: non crede che sia inopportuno che un ex magistrato che ha scoperchiato un sistema politico (marcio) sia poi entrato in politica sostituendo il sistema che ha eliminato? Tutto il resto sono cazzate.

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6 commenti:

  1. Noto che Il Corriere rilancia con nuove foto e accuse a Di Pietro: http://www.corriere.it/politica/10_febbraio_05/felice_cavallaro_di_pietro_il_viaggio_negli_usa_e546eb2c-1223-11df-b50d-00144f02aabe.shtml.
    Non so tu, ma a mio avviso l'articolo non fa che aumentare la confusione: in tutta la storia non ci ho ancora capito nulla, e non credo per mie carenze intellettive. Cavallaro rivendica la sua inchiesta come segno dell'indipendenza del suo giornale: gli sono arrivate delle foto e immediatamente sono state pubblicate. Si può anche credere alla sua buona fede. Ma tra questo e il giornalismo alla Feltri, che conserva le inchieste nei cassetti per usarle al momento opportuno per scopi politici, ci sta in mezzo il giornalismo vero, che, prima di lanciare accuse e insinuazioni prova a trovare riscontri, ad analizzare i documenti, per fornire ai cittadini articoli chiari e accurati, non 'sta robaccia.

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  2. l'articolo del Corriere aumenta la confusione. Quello di oggi l'ho letto e mi chiedo: cosa c'entra con la foto di Contrada? Vogliono fare il puzzle Cavallaro & co, bene. Ma stiano attenti a non prendere i pezzi di puzzles diversi.

    Il Corriere mi ha deluso, non per il target (Di Pietro non è un santo), ma per la tecnica usata. Anche oggi pubblicano la foto di un assegno. Mi viene da sorridere e penso: e allora? Se pubblichi l'assegno e non lo accompagni con altro è un pezzo di carta inattendibile. Poi, guarda caso, l'assegno non è stato riscosso..

    Parole al vento, Corriere da circo. Che delusione!

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  3. E' tutto polverone, ma a chi giova? Mi piacerebbe che ce lo spiegassero. So però, che questo polverone non migliora la situazione del paese Italia.
    Questo fà capire quanta stupidità gira nella mente degli italiani, capaci di farsi le scarpe tra loro, ma non di pensare alle necessità della nazione. Dio sa quando cambierà.
    Porca vacca.

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  4. Mi chiedo ?
    Tutta questa critica al Corriere!
    In fondo Di Pietro si è voluto dipingere come il "salvatore" ed è chiaro che una foto può anche fare anche la differenza.
    Per il resto, per piacere siamo in Italia, le teorie pre-cotruite/costituite sono la "fonte" di tutto il giornalismo.
    Ciao

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  5. Mi sembra di vedere " La Casta " che guarda con disprezzo il contadino che ha osato far parte del gruppo.(Politici e Giornalisti)L'On. Di Pietro avrà carenza di proprietà di linguaggio, ma è evidente da che parte sta.Sono deluso del comportamento dell'On.Casini, che dice di voler " ricucire lo strappo " e poi si comporta da equilibrista.

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  6. certamente le teorie pre costituite sono il sale, ma il "Corriere" ha voluto sempre darsi l'aria di essere un giornale autorevole e diverso dagli altri. In questo caso si è adattato all'andazzo, pubblicando una non notizia.
    Critico il "Corriere" per il metodo, e di certo non dico che Di Pietro è un santo

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