lunedì 29 novembre 2010

Mai così alto il prestigio dell'Italia!!

Elizabeth Dibble è la diplomatica dell'Ambasciata USA in Italia che ha scritto alcuni dei documenti pubblicati da Wikileaks. In quei documenti sono contenuti giudizi netti e fortemente critici rispetto alla condotta del nostro Presidente del Consiglio. Berlusconi è associato ad aggettivi poco simpatici (inetto, inaffidabile, incapace..le 3 i del Governo del fare), come uomo si dice che sia più interessato agli affari personali che non alla gestione della cosa pubblica (infatti la Clinton voleva investigare sui rapporti con la Russia) ed è pesantamente criticato per la linea che sta seguendo nella politica estera. L'amicizia con Putin e Gheddafi è del tutto indigesta agli americani.

I berluscones sono apparsi in tv per anestetizzare la realtà. Rossella è stato patetico quando a "Otto e mezzo" ha provato a costruire un'astrusa tesi per la quale la Dibble sarebbe una persona insignificante e non può parlare per conto dell'amministrazione Obama. Forse qualcuno gli deve spiegare la funzione dei diplomatici, e intanto che c'è gli può anche impartire qualche lezione di logica per fargli capire che, se i giudizi della Dibble fossero stati ritenuti eccessivi, l'avrebbero degradata. Se invece la Dibble è rimasta al suo posto e scriveva, allora è chiaro che o era intoccabile o era giudicata affidabile. Ma si sa, l'amore può render ciechi.

Ad ogni modo i documenti di Wikileaks vanno presi con estrema cautela perché rendono pubblica la visione che gli americani hanno della geopolitica. Le critiche sulla politica estera sono dettate dal fatto che gli americani stessi giudicano inaffidabile la Russia e la vedono come un potenziale nemico. E' però curioso considerare che il miglior Presidente degli ultimi 150 anni (al max degli ultimi 2), quello della famigerata rivoluzione liberale, sia più attratto dalle sirene russe rispetto a quelle americane. Sulle feste selvagge non c'è niente di nuovo. La carne è debole, il premier lavora 15 ore al giorno e si deve rilassare. Poi se qualcuno gliele paga non disdegna.

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