domenica 28 novembre 2010

Finalmente protagonisti

La pattuglia italiana sta vivendo la sua miglior stagione in NBA. 

I Toronto Raptors di Andrea Bargnani hanno un record negativo con sole 6 vittorie e ben 10 sconfitte, ma non sembrano tagliati fuori dalla lotta per i playoff e va ricordato che scontano il disastroso tour ad Ovest con cui hanno inaugurato la stagione in corso. Per il futuro dei Raptors bisognerà valutare l'impatto che avrà la trade definita una settimana fa con New Orleans e, soprattutto, il peso che avrà l'assenza di Reggie Evans. L'ex 76ers è stato fondamentale in questo inizio di stagione, e se i Raptors presentano un saldo positivo nella differenza tra rimbalzi presi e concessi, buona parte del merito è da attribuire allo stesso Evans. Forse è presto per dirlo, ma la partenza di Bosh è stata meno drammatica di quanto si potesse immaginare. L'anno scorso il team aveva numerosi passaggi a vuoto, come quest'anno, e la presenza di Bosh e Bargnani non era sufficiente per proteggere l'area pitturata. La coppia Evans - Bargnani sembra essere più completa perché i limiti dell'uno sono i punti di forza dell'altro (idem Evans - Bosh). A livello individuale Bargnani sta facendo un salto di qualità consistente. Viaggia sopra ai 20 punti di media, in difesa ha fatto qualche piccolo progresso e nel complesso dimostra di avere ulteriori margini di miglioramento.
 
Anche a New York il vento è cambiato. Dopo l'anno di transizione i Knicks di D'Antoni iniziano a prendere forma. Gli arrivi di Felton e Stoudemire sono fondamentali per il progetto in atto, e a Gallinari si richiede maggiore continuità. Per il momento l'ex Armani sta giocando una discreta stagione. Le statistiche dal campo non sono esaltanti (viaggia sotto il 40%), ma Gallinari non dà mai l'impressione di essere un corpo estraneo.

La nota più lieta arriva da Belinelli. Per tre anni ha vagato alla ricerca di una collocazione stabile. A Golden State ha subito le lune di Don Nelson, mentre a Toronto è stato inspiegabilmente dimenticato nel finale di stagione. A New Orleans Belinelli è stabilmente in quintetto, gioca circa 30 minuti a partita ed è spesso determinante. Il Beli non ha avuto picchi straordinari, ma si sta dimostrando estremamente regolare, garantendo anche una discreta intensità difensiva. Negli Hornets ha anche la possibilità di giocare in un team vincente, dove la presenza di Paul, Ariza e West, dovrebbe condurre la franchigia ai playoff.

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